La scelta dei nomi per i personaggi di una storia

La scelta dei nomi per i personaggi di una storia

La scelta dei nomi da attribuire ai personaggi di un romanzo, di un racconto e di qualsiasi altra forma di storia non è una faccenda così banale come potrebbe apparire.

Quando si decide il nome di un personaggio, infatti, si sta in una certa misura delineando, almeno in parte, anche la sua storia personale, le sue origini, la sua appartenenza geografica.

Non solo: in qualche caso, una determinata scelta impone delle spiegazioni che possono influire sulla narrazione, sui dettagli da omettere e quelli, invece, che è necessario rendere espliciti.

In questo articolo, proverò a elencare alcune delle caratteristiche salienti dei nomi, per capire a cosa prestare attenzione e per cercare, in definitiva, di essere più consapevoli quando ne scegliamo uno.

Una premessa: le considerazioni seguenti si applicano in particolar modo ai romanzi realistici.

Nomi parlanti

I nomi cosiddetti parlanti sono quelli che esplicitano una caratteristica precisa di un personaggio.

Il nome parlante per uomo dalla folta capigliatura o, per opposto, calvo, potrebbe essere Bellicapelli; per un’abile cuoca, la signora Manicaretti. E così via.

Sebbene nella realtà sia possibile che una persona abbia un nome attinente alla propria professione oppure a una caratteristica fisica o caratteriale, nella narrativa contemporanea è sempre più raro il ricorso a questo tipo di artificio.

Quindi, se possono essere evitati, e al netto di altre esigenze narrative, è preferibile farlo.

Nomi particolarmente originali

In questa categoria possiamo fare rientrare nomi di personaggi storici oppure folkloristici, magari di altre culture; i nomi molto rari o poco noti; i nomi del tutto inventati.

Nel caso in cui si faccia uso di un nome originale, è bene avere chiaro il motivo per cui lo si sia scelto.

O meglio: occorrerebbe spiegare e contestualizzare quella precisa scelta, non tanto dell’autore, quanto dei genitori del personaggio.

Per esempio, un bimbo di Sassari può certamente chiamarsi Odino. Magari, però, sarà interessante capire cosa ha portato i suoi genitori a quella scelta.

Questo darà modo all’autore di raccontare la passione per la mitologia norrena da parte della madre, oppure le origini scandinave del padre, o qualsiasi altra cosa possa spiegare una scelta così particolare.

In tal modo, la scelta di un nome originale può diventare funzionale alla storia.

Scegliere i nomi dei personaggi

Origine e territorialità dei nomi

Quando si sceglie il nome di un personaggio, può essere utile fare delle considerazioni sulla sua provenienza, sulla famiglia di origine, sul luogo in cui è nato.

È infatti probabile che un Roberto Brambilla sia milanese, mentre sarebbe abbastanza atipico trovarlo a Cosenza.

Ciò non significa, naturalmente, che non sia possibile. Tuttavia, un Roberto Brambilla cosentino necessita delle spiegazioni. Trattandosi di un cognome classicamente lombardo, come mai si trova a Cosenza? Il padre è un milanese trasferitosi al sud, magari per amore della mamma di Roberto? Oppure Roberto è nato a Milano e si è trasferito a Cosenza per qualche motivo?

Naturalmente, è bene non eccedere con l’associazione tra il nome e il luogo di provenienza, per evitare di cadere nello stereotipo.

Non tutti i napoletani si chiamano Gennaro Esposito, ed è probabile che esista un Gennaro nato e cresciuto in Friuli.

L’aspetto da tenere in considerazione, come detto in precedenza, è che un dato nome può essere ovvio, e quindi non necessitare di spiegazioni; oppure può essere atipico per il contesto in cui si muove il personaggio, e quindi va spiegato in qualche modo.

O, in ogni caso, determina alcune caratteristiche del personaggio, delle sue origini, della storia della sua famiglia. Tutti aspetti che un autore dovrebbe tenere in considerazione.

Diffusione dei nomi

Probabilmente, ciascuno di noi conosce abbastanza bene la diffusione dei nomi nel luogo in cui è cresciuto o in quello in cui vive.

Tuttavia, potrebbe essere utile avere un’idea più precisa circa la diffusione dei nomi e dei cognomi nelle varie aree geografiche.

Con riferimento all’Italia, si può sfruttare Nomix. Non saprei dire quanto sia affidabile, ma può servire almeno per provare a capire se, per esempio, Ornella sia un nome più o meno presente in Sicilia, e orientare così le proprie scelte.

Con la stessa raccomandazione di prendere i dati con le pinze, si può utilizzare uno strumento analogo per i cognomi: la Mappa dei cognomi.

Evitare i nomi stereotipati

Come accennato in precedenza, è meglio evitare di dare ai propri personaggi nomi troppo stereotipati rispetto alle origini.

Ambrogio Fumagalli se milanese, Ciro Esposito se napoletano, e così via.

Lo stesso principio si può applicare ai nomi di personaggi stranieri.

Conclusioni

Volendo provare a stilare qualche buona norma per la scelta dei nomi, potremmo riassumere così: 

  • meglio evitare i nomi parlanti
  • nessun problema nella scelta di nomi particolarmente originali, purché siano funzionali alla narrazione o permettano di dare informazioni ulteriori sull’origine del personaggio e, di conseguenza, del suo nome
  • fare riferimento alla diffusione territoriale di nomi e cognomi in modo da compiere scelte mirate
  • non eccedere coi nomi troppo stereotipati rispetto alla provenienza

In definitiva, il vero senso di questo articolo è far sì che, come autori, proviamo a riflettere in maniera attenta anche sui nomi da assegnare ai personaggi.

Ciascun nome porta con sé una serie di riferimenti, un immaginario, un contesto sociale e storico.

È bene quindi che si sfrutti anche questa opportunità di dare pieno senso ai propri testi, anche passando attraverso quelli che potrebbero sembrare dettagli del tutto secondari.

In che modo scegli i nomi dei tuoi personaggi? Ti affidi all’istinto e al gusto, oppure provi ad attribuire il nome che a tuo parere meglio si adatti al contesto familiare e ambientale?