Parlare di Reeker – Tra La Vita E La Morte significa sostanzialmente raccontare per filo e per segno la trama, ragion per cui la lettura di questa recensione è consigliata soltanto dopo la visione del film.
Un gruppo di cinque ragazzi viaggia a bordo di un’auto alla volta di un gigantesco party nel deserto e ad un tratto uno di loro, Trip, mostra la notevole quantità di pasticche di ecstasy in suo possesso. Gretchen, la proprietaria dell’automobile, non vuole che le tenga a bordo perchè potrebbero avere dei grossi guai in caso di controllo da parte della polizia e gli intima di gettarle, ma Trip si rifiuta e lei decide di farlo scendere in una piazzola di sosta lungo l’autostrada, in pieno deserto.
Lui prova a mettersi in contatto con qualcuno che possa venire a prenderlo, ma il suo cellulare non ha campo e allora Gretchen decide di dargli uno strappo fino alla stazione di servizio presso la quale si erano fermati in precedenza. Appena giunti lì, l’auto decide di non voler più partire, e quindi sono costretti a trascorrere la notte presso l’edificio, la cui sala pasti sembra essere stata abbandonata in fretta e furia, con tutte le pietanze ancora in tavola, la tv accesa, ma nessuna traccia di essere vivente.
La situazione a questo punto è quella ideale per uno slasher: cinque ragazzi, un edificio isolato, impossibilità di comunicare col mondo esterno. Quale miglior scenario per l’apparizione di un feroce serial killer? Nell’attesa della sua manifestazione, tuttavia, ci sono quattro elementi da tenere in considerazione, anche al fine di comprendere il finale della vicenda.
Primo: un ragazzo di nome Radford sta cacciando Trip, poiché quest’ultimo gli ha rubato le sue pasticche di ecstasy, e nel corso della nottata comparirà più volte, in vesti minacciose e con la maglia sporca di sangue.
Secondo: nel prologo, un’auto in viaggio su quella stessa autostrada investe una pecora. A bordo ci sono una coppia col proprio figlio, e dopo essersi fermati per ripulire il parabrezza, vengono assaliti da qualcosa/qualcuno, rimanendo con buona probabilità tutti uccisi. Tuttavia, la madre ed il bambino compariranno in due scene all’interno del motel, sebbene i ragazzi non li vedano.
Terzo: durante la notte ai ragazzi si unisce un uomo alla guida di un camper, che pare aver perso la memoria e che è alla ricerca della moglie.
Quarto: su una fiancata del motel, ad un tratto da un cassonetto dell’immondizia esce fuori un uomo privo di gambe che si allontana come se nulla fosse.
Bene, in questa generale follia, non tarderà ad unirsi anche il reeker, un serial killer soprannaturale dalle sembianze tipicamente associate alla Morte e dalle movenze a scatti, che uno dopo l’altro ucciderà i ragazzi e l’uomo del camper. Riescono a fuggire solo Gretchen e Jack, il ragazzo cieco, ma il reeker non li mollerà neanche durante la corsa in auto, provocando un incidente rovinoso con vari ribaltamenti. Gretchen viene soccorsa da Radford, il ragazzo che stava inseguendo Trip, che riesce a rianimarla. A quel punto lei lo guarda e, riconoscendolo, gli chiede perchè non li ha aiutati, riferendosi a tutto quello che è accaduto presso il motel, ma il ragazzo cade dalle nuvole, rassicurandola e dicendo che la sta aiutando.
L’arrivo della polizia permette finalmente di comprendere e ricostruire la vicenda, in quanto si fa riferimento a tre incidenti mortali avvenuti in quelle ultime ore: un camion il cui conducente è rimasto tranciato, una famiglia morta in un incidente d’auto, ed un camper che ha travolto la macchina dei ragazzi. Alla guida del camper stava l’uomo smemorato alla ricerca della moglie, ma in realtà si scopre che la moglie è viva, ed era nel mezzo con lui quando si è sentito male ed ha perso il controllo. Muore sul colpo per attacco cardiaco, e travolge l’auto dei ragazzi, ferma sulla piazzola di sosta mentre Gretchen aspettava che Trip riuscisse a contattare qualcuno per farsi venire a prendere (si veda l’inizio del film). Nell’impatto muoiono lo stesso Trip, Cookie e Nelson, tutti e tre con le stesse dinamiche cui avevamo assistito durante gli omicidi del reeker. In realtà, quindi, tutto ciò che abbiamo visto non è mai avvenuto, perchè i ragazzi sono morti, o comunque rimasti privi di coscienza, prima che tutti gli avvenimenti di quella notte avvenissero.
Reeker narra di una sorta di flebile linea di confine tra la vita e la morte, in cui la morte non è necessariamente un’immediata fine, ma può portare ad un seguito, un seguito doloroso e terrificante in cui si rivive la propria morte con le stesse dinamiche con le quali essa è già avvenuta, un seguito in cui la figura del reeker è una sorte di fatale mietitore. La spiegazione finale lascia molto spazio alla libera interpretazione, e quello succitato non vuole essere un punto di vista oggettivo, tuttavia lascia spazio a diversi dubbi ed incongruenze di trama, a partire dal fatto che anche i superstiti, nella fattispecie Gretchen e Jack, vivono quella vicenda paranormale, mentre ad esempio nel caso dell’uomo del camper è soltanto lui a viverla, con la moglie assente, in quanto viva.
Slasher atipico senza dubbio, interessante per la trovata finale, Reeker soffre però di uno svolgimento poco convincente e tutto sommato banale, con tanti punti interrogativi lasciati in sospeso. Un pregio è sicuramente il fatto che il finale spinge a riguardarlo, ad analizzarne alcune sequenze (ed a scovare qualche errore), aspetto già di per sé sufficiente ad elevarlo sopra la media. Peccato per qualche incongruenza e per una certa debolezza nella parte più classicamente slasher, con una maggiore accortezza poteva venirne fuori un ottimo prodotto.