Black sheep – Pecore assassine (2006)

Release Date
2006
Titolo originale
Black sheep
Regia
Jonathan King
Genere
commedia, splatter, animali assassini
Cast
Nathan Meister, Danielle Mason, Tammy Davis, Peter Feeney
Durata
87'
Paese
Nuova Zelanda
Our Score
7.5

Cristo santo, un film sulle pecore assassine. E come se non bastasse, la Mediafilm coi suoi slogan promozionali, roba del tipo “Questa volta a pecora ci stai tu!” o “Cielo a pecorelle, sangue a catinelle!”. Insomma, roba da avvicinarsi a Black Sheep – Pecore Assassine con un misto di divertimento e ribrezzo per la porcata che si sta per guardare.

La vicenda narrata è ben presto chiara: in una grande fattoria si tiene un massiccio allevamento di pecore, e si seguono strani esperimenti genetici volti teoricamente ad ottimizzare le tecniche di allevamento degli ovini. Henry, il fratello del proprietario, nonché a sua volta proprietario di metà della fattoria, ereditata dal defunto padre, torna a casa per vendere ad Angus la sua parte di beni, sostanzialmente perchè alcuni eventi avvenuti quand’era bambino gli hanno fatto sviluppare una vera e propria ovinofobia e non ha quindi nessuna intenzione di fare il fattore.

Nel frattempo, due attivisti a difesa dei diritti degli animali penetrano negli sterminati terreni adiacenti alla fattoria alla ricerca di prove in grado di portare alla luce la natura degli esperimenti che si portano avanti in una sorta di magazzino/laboratorio, e riescono a trafugare un contenitore con del liquido e quella che sembra una testa di pecora. Durante la fuga il contenitore si rompe, e si scopre che quella creatura è viva, una sorta di piccola pecora mutante che si avventa sul ragazzo staccandogli un orecchio.

Da questo punto in poi la situazione degenera e si sviluppa un vero e proprio contagio dell’intera, enorme mandria: tutte le pecore diventano aggressive e divorano gli esseri umani, che a loro volta, dopo essere stati morsi (o anche sbranati) si trasformano in una specie di pecora mannara, realizzata per giunta decisamente bene.

Il clima generale del film è demenziale, con toni da commedia, ma ci troviamo di fronte ad un vero e proprio splatter: in questo senso, fantastico l’assalto ad opera del gregge durante una conferenza di Angus, durante il quale si assiste a sbudellamenti, arti staccati e gole recise, come da buona e sana tradizione. Scene cult: la pecora alla guida di un pick-up; Henry che nel tentativo di mimetizzarsi e passare inosservato tra la mandria si traveste da pecora e viene “importunato” da un montone; le trasformazioni in pecora mannara, e quelle inverse; il geniale, quanto demenziale, finale.

A cavallo tra un B-movie fantascientifico degli anni 50 ed uno splatter anni 80 (chi ha detto Fuori Di Testa di Peter Jackson?), Black Sheep – Pecore Assassine ha il pregio di risultare godibile, una visione leggera e divertente dall’inizio alla fine, con buona pace dei pregiudizi iniziali, il tutto condito da un’idea di fondo originale e da buon gusto registico (molto belle, a questo proposito, le riprese paesaggistiche). Non si poteva chiedere di più.

Black sheep – Pecore assassine (2006)
Voto del redattore
7.5
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7.5