Ed ecco il nono film del brand di Halloween, inaugurato nel 1978 da mister John Carpenter col classico Halloween, La Notte Delle Streghe. Diretto dal poliedrico Rob Zombie, già visto all’opera su queste stesse pagine con l’accoppiata La Casa Dei 1000 Corpi / La Casa Del Diavolo, Halloween – The Beginning è qualcosa di più di un semplice remake, poiché contiene materiale nuovo di zecca che va ad arricchire la sceneggiatura originale.
In particolare, il film si apre con circa 35 minuti riguardanti l’infanzia di Michael Myers, un nome che gli amanti degli horror hanno ben stampato in mente. Cresciuto in una famiglia allo sbando, con una madre spogliarellista il cui compagno è un buono a nulla alcolizzato, il piccolo Michael non tarda a manifestare i segni di un evidente squilibrio: si inizia con l’uccisione di topi, si prosegue con lo squartamento di gatti che vengono successivamente da egli stesso fotografati, e si arriva, ineluttabilmente, all’omicidio. Il primo è quello di un bulletto col quale aveva avuto un alterco a scuola, e quella sera stessa, la notte di Halloween, Michael ucciderà in casa il patrigno, la sorella maggiore ed il suo fidanzato, risparmiando unicamente la sorellina neonata. Zombie punta molto l’attenzione dello spettatore sul crescendo della psicopatia del ragazzino, facendo risalire alla sua infanzia i suoi comportamenti da adulto, ed introducendo sin da subito la maschera come elemento centrale del suo modus vivendi, piuttosto che considerarla un semplice orpello come accadeva nella pellicola originale. In seguito all’eccidio perpetrato, Michael viene trasferito in un ospedale psichiatrico, dove viene seguito dalla psicologo specializzato Samuel Loomis, interpretato da Malcolm McDowell, l’Alex di Arancia Meccanica. Per i primi mesi il bambino collabora, ma presto si rinchiude in una sorta di stato catatonico non comunicando più con nessuno, ed un giorno uccide un’infermiera. Dalla disperazione, la madre decide di suicidarsi.
Passano gli anni, e Michael regredisce ad una vita vegetale, continuando a creare maschere da indossare e sviluppando una spaventosa struttura fisica. Dopo 15 anni Loomis abbandonerà il caso poiché incapace di ottenere risultati apprezzabili, e scrive un libro su quell’esperienza. Poco tempo dopo, durante un trasferimento, Michael uccide a mani nude 4 guardie e riesce a fuggire dal manicomio. A questo punto, inizia il suo cammino a ritroso, verso i luoghi della sua infanzia ed in particolare verso la sorella, nei confronti della quale prova un qualcosa di ambiguo, che è impossibile definire con certezza. Da qui in poi Zombie segue in maniera molto fedele la sceneggiatura originale, e non narreremo oltre per non rovinare il gusto della sorpresa. Vi basti sapere che quando Michael arriva ad Haddonfield, sua città natale, è proprio la notte di Halloween…
Storia piuttosto classica di un serial killer psicopatico, efferato ed inarrestabile, Halloween – The Beginning riesce in alcuni aspetti a migliorare l’originale, rispetto al quale, però, perde qualche punto in quanto ad oscurità e malignità. Le note positive sono senza dubbio la caratterizzazione di Michael Myers, reso molto più personaggio credibile e di spessore, e che guadagna anche dal punto di vista della “presenza scenica”, essendo più rapido e potente del suo alter ego del 1978. Rob Zombie confeziona un prodotto qualitativamente buono, ma che inciampa in qualche passaggio noioso a causa della trama che, come nell’originale, non brilla per entusiasmante dinamismo. Inoltre, è costretto ad imprigionare la visionarietà messa in mostra nelle sue opere precedenti, i suoi stacchi folli ed i suoi personaggi sopra le righe, per attenersi il più possibile al clima che il film doveva necessariamente avere, e nonostante il nostro se la cavi piuttosto bene, non si può negare che le sue trovate ci sono mancate. In definitiva, un prodotto senza dubbio dignitoso e soprattutto coraggioso, un prequel + remake che non deluderà gli aficionados della serie e del classico di Carpenter.