La casa sperduta nel parco (1980)

Anno di uscita
1980
Titolo originale
La casa sperduta nel parco
Regia
Ruggero Deodato
Genere
exploitation, rape and revenge
Cast
David Hess, Annie Belle, Christian Borromeo, Giovanni Lombardo Radice
Durata
94'
Paese
Italia
Voto
7

L’idea per La Casa Sperduta Nel Parco venne a Deodato durante le riprese di Cannibal Holocaust, ed il progetto fu intrapreso per cercare di recuperare dopo l’insuccesso al botteghino del suddetto cult movie.

Un gruppetto di giovani borghesi organizza una festicciola in una villa piuttosto isolata e per una casualità partecipano anche Alex e Ricky, una coppia di amici; ed è proprio quest’ultimo ad essere subito preso di mira da parte dei ragazzi, a causa del suo ritardo mentale. I giovani scherzano con lui, lo fanno bere, lo incitano a spogliarsi, il tutto in un clima assolutamente goliardico. Tuttavia, Alex, interpretato dall’ottimo David Hess, già protagonista de L’Ultima Casa A Sinistra di Wes Craven, dimostra di non gradire che si prendano gioco di lui, e la situazione presto degenera: tira fuori un rasoio, minaccia e percuote i due ragazzi ed anche le tre ragazze, tutte sottoposte a vari tentativi di stupro.

Con la collaborazione di Ricky, che gli è totalmente devoto, Alex riesce a tenere sotto scacco il gruppo, mostrando il suo lato psicopatico. E’ proprio qui che si notano i punti di contatto col già citato debutto di Craven: oltre al protagonista, in tutto e per tutto simile a Krug, ovvero il personaggio interpretato nel film americano da Hess, sono presenti nella pellicola di Deodato il medesimo terrore, disgusto e disagio di un manipolo di persone costrette loro malgrado a sottostare alle angherie ed alle richieste di un autentico maniaco. Ma la situazione si ribalterà nel finale, quando il proprietario della villa, Tom, riuscirà a prendere una pistola da un cassetto e vendicherà la sorella, stuprata ed uccisa proprio da Alex.

E’ proprio il finale a lasciare l’amaro in bocca, sia perchè Tom non poteva sapere chi era stato ad uccidere la sorella, sia perchè risulta assolutamente impossibile credere che quella fosse una trappola da lui architettata per punire Alex. E proprio a voler fare i pignoli, è inverosimile anche che un uomo trivellato di pallottole in varie parti del colpo continui a camminare, reggersi in piedi, senza urla e senza perdere sangue.

Inquadrabile nel filone dei revenge movie, La Casa Sperduta Nel Parco, prima di inciampare nelle beghe del finale, offre un quanto mai realistico episodio di assoluta violenza e follia, claustrofobico e disturbante. Deodato si conferma regista senza fronzoli e capace di essere diretto ed estremo senza cadere nel grottesco, ma anzi suo punto di forza è proprio l’attinenza con la realtà, e non sorprenderebbe anche oggi sentire un episodio di cronaca di questo genere. Particolarmente azzeccata la colonna sonora, ad opera di Riz Ortolani, la cui main track è una dolce melodia e fa da sottofondo ad alcuni dei momenti più crudeli del film, creando un contrasto apprezzabile.

Hess è ancora una volta perfettamente a suo agio nei panni del maniaco violento e psicopatico, ed è autore di una prova grandiosa per espressività, mimica e carica. Buona anche la trovata di ribaltare i ruoli, in modo che nessuno sostanzialmente si salvi e ne esca senza macchia, peccato però per il modo in cui la vendetta sia stata gestita, ed i motivi che l’hanno spinta.

In definitiva, un’opera riuscita, scorrevole, intrigante…e questo probabilmente perchè, in fondo, in tutti noi è presente quella morbosa curiosità, quel voyeurismo che ci spinge a voler vedere e sapere come potrebbe agire un folle, e come sia in grado di alterare e stravolgere una tranquilla serata in compagnia.

La casa sperduta nel parco (1980)
Voto del redattore
7
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7