Howard Phillips Lovecraft, assieme ad Edgar Alla Poe, ha influenzato una fetta notevole del cinema horror, direttamente ed indirettamente. Re-Animator, pellicola fortemente voluta, nonché prodotta, da Brian Yuzna, trae ispirazione proprio da un racconto del solitario di Providence.
Il concetto alla base è molto semplice: un giovane medico, Herbert West, trasferitosi dalla Svizzera negli Stati Uniti per proseguire i propri studi (ma come il prologo lascia intendere, il reale motivo non è propriamente quello), sviluppa un siero che, se iniettato in un paziente deceduto da poche ore, è in grado di ridargli la vita. Tuttavia, tale vita risulta essere completamente incontrollabile ed il soggetto manifesta reazioni violente ed omicide, oltre che completa incapacità comunicativa.
Il ritmo narrativo è piuttosto sostenuto, e le vicende, girate totalmente in interni, tra l’ospedale e due abitazioni private, si susseguono senza soluzione di continuità. Mai noioso o laccato, Re-Animator vanta un taglio registico perfettamente adeguato al tema, con buone inquadrature, sebbene il montaggio e la qualità generale delle riprese siano abbastanza prossime ad un certo modo di fare horror tipicamente amatoriale. West perde via via il controllo dei suoi esperimenti e, coinvolgendo anche il coinquilino Dan, inizia a testare il suo siero sui cadaveri presenti nell’obitorio dell’ospedale ed anche su alcune vittime di suoi omicidi. Non viene spiegato, ma il siero viene costantemente migliorato, tanto che nel finale Carl Hill, medico veterano dell’ospedale (ed a quel punto ridotto senza testa, e protagonista di sequenze al limite della commedia ma che nonostante ciò funzionano bene), riesce ad ottenere un vero e proprio controllo mentale sui corpi che rianima. Ed è proprio il finale il momento di maggiore spettacolarità ed adrenalina, con una lunga sequenza di rianimazioni, morti, sesso orale praticato da una testa, decapitazioni, eviscerazioni, e chi più ne ha più ne metta in un sanguinoso pout-pourri che si lascia guardare con piacere.
Una sorta di Frankenstein senza tuttavia la stessa profondità emotiva e morale, Re-Animator ha dalla sua una dinamicità frizzante e dei momenti di puro godimento per un fan dell’horror splatteroso ma leggero dal punto di vista dell’atmosfera complessiva, in quanto è comunque presente una vena comica (il corpo di Hill che porta a spasso la propria testa ne è un esempio). Sono stati girati due seguiti, e pare che una nuova trilogia sia in fase di preparazione. Prima di essere investiti da sequel su sequel, godetevi quest’ora e mezza di sano divertimento.