Dopo vari tira e molla per la cessione dei diritti, la Columbia riesce a portare sui grandi schermi il fumetto di Steve Niles, mettendo la produzione nelle mani dell’esperto Sam Raimi.
Il punto di partenza è semplice: Barrow è una cittadina dell’Alaska che, per un intero mese a cavallo tra novembre e dicembre, non vede il sorgere del sole. Quale miglior minuscolo paese sperduto adoperare come ambientazione per una storia a sfondo vampirico? Ed è proprio un gruppo di sanguinari vampiri a mettere a ferro e fuoco (letteralmente) la pacifica e silente cittadina, seminando il panico, la morte e macchiando di rosso la neve che ricopre le strade.
Un gruppo di superstiti corre di riparo in riparo per cercare di resistere, ma l’orda di creature notturne è inarrestabile: ci troviamo di fronte a vampiri molto prossimi a quelli della tradizione slava, ovvero delle bestie assetate di sangue, dotati di forza fisica e velocità fuori dal comune, ed eliminabili solo se decapitati o se sottoposti ad una forte illuminazione.
I vampiri sono caratterizzati da particolari tratti somatici, come gli zigomi rialzati e l’iride completamente nera, ed anche da un loro linguaggio, principalmente versi ma anche una strana lingua che utilizzano per comunicare. Molti sono i legami spezzati ed i momenti di sofferenza degli abitanti di Barrow, il cui sceriffo, interpretato da un buon Josh Hartnett, armato d’accetta con la quale fa saltare diverse teste di nemici ed ex-amici trasformati, troverà in un finale vorticoso la soluzione più inaspettata e più romantica, in grado di salvare i pochissimi sopravvissuti.
Una pellicola un po’ lenta in certe fasi, una trama non stereotipata, una sceneggiatura con qualche lacuna, discreti personaggi, ottimi vampiri ed eccellente location, non molto sangue e violenza, pochi momenti di assoluta tensione: sono questi gli ingredienti di un film che nel suo complesso funziona, anche per le buone scelte registiche ed i mezzi a disposizione, ma che lascia con l’amaro in bocca per un finale affrettato e un tantino stucchevole. Resta comunque una buona variazione sul tema vampirico.