Quando si parla di scrittura, sembra esserci una suddivisione abbastanza netta tra chi la intende come un’attività metodica e artigiana, fondata sull’abitudine di scrivere ogni giorno, e chi invece la ritiene un’attività connessa in modo imprescindibile al concetto di ispirazione.
Come in molti aspetti delle attività creative, non esiste una verità assoluta. Non è detto che chi è metodico ottenga risultati migliori dello scrittore che, invece, si siede per scrivere solo quando si sente pervaso dal sacro fuoco.
In questo articolo, analizzerò i vantaggi dello scrivere tutti i giorni. Idealmente, quindi, mi rivolgo a chi ha cercato in passato di costruire questa abitudine, non riuscendoci, e a chi sta provando a farlo e cerca suggerimenti e incoraggiamenti per lanciarsi nell’impresa.
Perché scrivere ogni giorno
Uno scrittore deve scrivere tutti i giorni.
È una frase ricorrente negli articoli di tipo attitudinale e motivazionale.
Prima di entrare nel merito dei risvolti positivi dell’attività quotidiana di scrittura, è bene fare un passo indietro e ragionare sulle motivazioni che possono indurre a intraprendere una strada come questa.
Se sei capitato su questa pagina, suppongo tu sia un aspirante scrittore, qualcuno interessato alla scrittura in una qualsiasi forma e che intende trovare un metodo per riuscire a portare a termine i propri progetti.
Alla base, quindi, sta esattamente questo: la volontà di completare un progetto.
Un progetto può essere di qualsiasi natura e di qualsiasi complessità: potresti essere un autore di contenuti per il web, un social media manager, uno scrittore di racconti, di diari, di romanzi.
Sei sicuramente una persona che ha a che fare con la scrittura su base quotidiana, per la tua professione o per i tuoi obiettivi personali, oppure vorresti far diventare la scrittura una parte integrante della tua vita.
In tutti questi casi, l’abitudine dello scrivere quotidianamente può portare una serie di vantaggi. Non importa che tu debba o voglia sfornare soltanto poche righe ogni giorno, oppure che tu abbia in mente di scrivere il nuovo Infinite jest (nota a margine: qui ho tradotto uno scambio epistolare tra David Foster Wallace e Jonathan Franzen): ne trarrai comunque grandi benefici.
Al netto di ciò, il lettore di riferimento sarà il romanziere. Il motivo è che, mentre un racconto o un articolo possono essere conclusi anche in una singola seduta, la stesura di un romanzo è un lavoro che richiede per forza di cose molto tempo. Quindi, si presta meglio al discorso sulla regolarità e sul rimanere motivati.
Ultima premessa: questo articolo potrebbe servire a poco a chi intende la scrittura come un hobby o come un qualcosa fatto per sé stesso. Tuttavia, alcuni spunti potrebbero far scattare nuovi stimoli, quindi ne consiglio in ogni caso la lettura.
Migliorare ogni giorno
La scrittura, come qualsiasi attività umana, si coltiva. Si cura, si allena, si modella.
La pratica rende perfetti.
Un calciatore professionista è senza dubbio capace di calciare bene un pallone, eppure ogni giorno si allena sulla parte tecnica, anche dopo anni e anni di attività professionistica.
Per uno scrittore vale lo stesso principio: si migliora attraverso la pratica.
Acquisire l’abitudine di scrivere ogni giorno fa sì che si arrivi a scrivere effettivamente di più, con più regolarità e, col tempo, con maggiore qualità.
Ci saranno giorni in cui le frasi usciranno fiacche, le immagini saranno spente, le pagine scritte saranno da cestinare. Non è un problema.
È solo sedendoci su una sedia e scrivendo che potremo stimolare la nostra mente e allenare il muscolo della creatività.
Si dice che non esista stasi nella vita. Quindi, se non migliori in qualcosa, allora significa che stai pian piano perdendo dimestichezza con quella specifica attività. Ed è esattamente ciò che non vogliamo accada: se ci si è avviati su questo percorso impervio e se si hanno delle legittime ambizioni, è giusto dedicargli il tempo e l’impegno adeguati per riuscire a diventare ogni giorno scrittori migliori.
Scrivere poco, ma con regolarità
Chi si lascia guidare esclusivamente dall’ispirazione – un concetto ampiamente dibattuto e al quale viene data un’importanza sempre minore – corre il rischio di scrivere poco e poche volte.
Questo è controproducente per chi voglia fare sul serio con la scrittura.
Ciò a cui si dovrebbe mirare è un metodo che faccia sì che si possa avviare e concludere un progetto. Possibilmente in tempi ragionevoli.
Una cosa frustrante è avviare progetti sulle ali dell’entusiasmo e poi abbandonarli per mancanza di sufficienti motivazioni iniziali oppure di metodo. Lo vedo accadere spesso ed è un peccato, ma ci sono diversi possibili rimedi.
Se si progetta la storia prima di iniziare a scriverla e se ci si pone l’obiettivo di portarla avanti quotidianamente, fissando dei traguardi piccoli e raggiungibili, la nostra motivazione rimarrà sempre alta, vedremo aumentare il contatore dei caratteri e sentiremo di stare progredendo e di essere ogni giorno più vicini alla meta.
Spinta mentale
Vedere aumentare i caratteri e le parole scritte, controllare la scaletta ed essere ogni giorno un pezzetto più in là, mettersi alle spalle una scena dietro l’altra.
Ecco che, dopo qualche giorno, si innescherà un processo virtuoso che ci spingerà a non volere interrompere la striscia positiva di giorni consecutivi.
Inoltre, vedere il progetto crescere e prendere forma ci convincerà del fatto che stiamo investendo davvero tempo ed energie in qualcosa, quindi diventa tangibile il valore che riveste per noi la scrittura. Anche la nostra componente più disfattista dovrà prendere atto che stiamo facendo sul serio.
Così, quasi senza accorgercene, continueremo nella costruzione dell’abitudine. Servirà del tempo (puoi trovare qualche informazione ascoltando questo episodio del podcast di Luca Mazzucchelli dedicato alla formazione di un’abitudine) ma, se rimarremo consistenti, arriverà il momento in cui scrivere diventerà parte delle nostre attività quotidiane, come alzarci la mattina, lavare i denti, preparare il caffè, navigare sul web.
Ed è ciò a cui vogliamo tendere: la naturalezza del gesto.
Più saremo bravi nella prima fase, quella più ostica, più la spinta della nostra mente diventerà forte e ci permetterà di procedere quasi per inerzia.
Obiettivi piccoli e raggiungibili
Per affrontare l’impatto di darsi delle regole, aspetto sempre antipatico per chi è poco incline a sentirsi ingabbiato, il trucco è impostare un obiettivo piccolo.
Anzi, in un caso come questo potrebbe essere sensato e vantaggioso porsi un obiettivo giornaliero minuscolo.
Per esempio, l’obiettivo potrebbe essere: scrivere 100 caratteri al giorno.
In questo modo, sarà molto probabile che tu riesca a raggiungerlo con poco sforzo, anche nelle giornate in cui il tempo è poco, la voglia ancora meno e il tuo cervello sta elaborando qualsiasi possibile scusa per giustificare il fatto che non ti siederai a scrivere.
100 caratteri. Una ventina di parole. Due o tre frasi.
Potrai portare a termine questo incarico in un tempo ridottissimo. Probabilmente ti basteranno un paio di minuti. Magari dieci, se prima rileggerai ciò che hai scritto ieri (e lo sottolineo: ieri, non tre giorni fa, una settimana fa, un mese e mezzo fa) per ricordare a che punto sei arrivato.
Ed ecco che anche oggi potrai mettere il tuo segno di spunta sul calendario fisico o virtuale, oppure sull’app che hai deciso di utilizzare per tenere traccia dei tuoi progressi e della tua nuova abitudine.
Con molta probabilità, non ti fermerai a 100 caratteri. Una volta che sarai seduto e avrai cominciato a scrivere, andrai avanti per un po’ e scriverai molto di più di quell’obiettivo minimo che ti sei posto.
Dal punto di vista mentale, però, porti un obiettivo poco sfidante ha perfettamente senso. Ti interessa costruire l’abitudine della regolarità nello scrivere, non quella di scrivere tantissimo ogni giorno.
Se tu ti ponessi, per esempio, l’obiettivo di scrivere 10.000 caratteri ogni giorno, nelle giornate più complicate, nelle quali tutto sembra girare per il verso sbagliato, lo vedresti come un ostacolo insormontabile. Forse neanche ci proveresti.
Perdere un giorno, soprattutto nelle prime fasi della costruzione di un’abitudine, può essere un cattivo segnale che lanciamo al nostro cervello.
È come se gli dicessimo: questa attività non è poi così importante per me.
E noi vogliamo proprio l’opposto.
Quindi: obiettivo quotidiano molto piccolo e semplice da raggiungere. Sarà molto più probabile scrivere 5.000 caratteri ponendosi l’obiettivo di 100, che vedere subito davanti a sé una scalata ardua e temibile, rischiando di rinunciare.
Risolvere il problema della voce
Quando si scrive un romanzo, non è pensabile di farlo in poche sessioni di scrittura. Servono tante ore di stesura, senza conteggiare quelle per progettare la storia e quelle per revisioni e riscritture.
Sorge quindi il problema della consistenza e dell’uniformità della voce.
La voce è l’insieme dato da stile della prosa, tono e tematiche. Caratterizza il linguaggio e il modo in cui la narrazione viene condotta.
In un romanzo, a meno di casi particolari e di scelte originali, è necessario che la voce sia uniforme.
Se scrivi il tuo romanzo in un arco temporale molto lungo, per esempio nel corso di diversi anni di stesura, è possibile che cambi – in certi casi anche di molto – il tuo stile. Succede perché nel frattempo sei cambiato tu, sono cambiate le tue letture, sei cresciuto come essere umano, come lettore e, si spera, anche come autore.
Questo comporterà diverse voci presenti nel romanzo, e quindi molto lavoro in fase di revisione e riscrittura per uniformare il tutto. È possibile che si renda necessario riscrivere tutta la prima parte per uniformarla a quella finale, più vicina al nostro attuale stile e alla nostra visione della letteratura.
Invece, se la stesura avverrà in tempi ragionevolmente compatti, questo problema non dovrebbe sorgere. Una stesura della durata di qualche mese difficilmente vedrà grossi stravolgimenti nel nostro modo di scrivere, a tutto vantaggio della suddetta uniformità.
Conclusioni
Proviamo a ricapitolare alcuni dei motivi per cui può avere senso impegnarsi nella costruzione dell’abitudine a scrivere tutti i giorni.
- migliorare costantemente
- scrivere poco, ma con regolarità
- avere una spinta mentale verso il raggiungimento dei propri obiettivi
- porsi obiettivi piccoli e raggiungibili
- risolvere il problema della voce ballerina, specialmente durante la stesura di un romanzo
Come al solito, nel campo della creatività non esistono regole. La sola cosa che conta è riuscire a raggiungere il proprio obiettivo, qualunque esso sia, a dispetto del metodo.
Per portare a termine i propri progetti, tuttavia, può dare una grossa mano raggiungere un qualche tipo di regolarità, in particolare quando si ha a che fare con la mole di lavoro e di tempo richiesta da un romanzo.
Qual è il tuo metodo quando ti rapporti con la scrittura? Cerchi di scrivere un po’ ogni giorno o preferisci lasciarti guidare dall’ispirazione del momento? E se hai già scritto delle cose, quale sistema ritieni che funzioni meglio per te? Quale consiglieresti?