Il nuovo film di Balaguerò. Già, quello di Darkness e Fragile. Dopo Cloverfield, Cannibal Holocaust e The Blair Witch Project, ci occupiamo ancora una volta di un film che poggia sul “pretesto” del documentario, e quindi della ripresa dal vivo degli avvenimenti, come se si trattasse di fatti reali.
Un servizio per conto di una televisione locale su una tipica notte di lavoro di una squadra di pompieri si trasforma ben presto in un incubo: recatisi a prestare soccorso in seguito ad una chiamata, il cameraman, la giornalista ed i pompieri si ritrovano catapultati in una situazione incontrollabile, a causa di un’epidemia che, manifestatasi inizialmente in una anziana signora, ben presto finisce per colpire tutti i residenti, anche a causa della quarantena imposta dalle forze dell’ordine che non permettono a nessuno di lasciare l’edificio e lo isolano.
Come prevedibile, praticamente tutti vengono aggrediti dai soggetti infetti, caratterizzati da un’elevata aggressività e da una totale mancanza di senno, e la telecamera di Pablo fa sì che lo spettatore riviva dei momenti carichi di assoluto terrore, benché ci sia da dire che ancora più frequenti siano quelli di panico generale.
Le lente camminate in oscuri corridoi, le fugaci apparizioni di figure accovacciate e pronte all’attacco sono il trademark di REC, che riesce nel suo intento di tenere viva la tensione e nel riprodurre la rapida perdita di controllo tipica di un essere umano posto in una condizione di anormalità. La pecca che va sottolineata è la spiegazione dell’epidemia, che in un finale un po’ pasticciato miscela elementi scientifici e di natura religiosa, visto che viene messa in ballo anche una possessione demoniaca.
Ritorna inoltre un classico delle pellicole di Balaguerò, ovvero i bambini come mezzo di propagazione del male, in una qualsiasi delle sue possibili forme, sebbene rispetto ad altre sue precedenti opere in questo caso il ruolo sia di minore entità, nonostante l’intensità sia inalterata. In definitiva, operazione riuscita anche stavolta, ma per il salto di qualità che è lecito aspettarsi dallo spagnolo ancora c’è qualche passo da compiere.