Le credenziali del film non erano delle migliori, ammettiamolo: un titolo tremendo, la regia di Paul Weitz, già regista di American Pie, e per concludere la sceneggiatura scritta a quattro mani con Brian Helgeland, che ha all’attivo non poche chicche come il quarto Nightmare o il nuovo Robin Hood di Ridley Scott. Per queste ragioni, tutto lasciava presagire ad un filmetto commerciale e di bassa caratura. Risultato? Previsione sommariamente azzeccata, ma con qualche nota positiva in più del previsto.
Ispirato ad una saga fantasy, Aiuto Vampiro raccoglie la storia narrata nei primi tre volumi dell’epopea di Darren Shan, il personaggio principale dell’opera e del film. Sedici anni, di buona famiglia, con ottimi voti a scuola, Darren è un ragazzo modello, che non esce mai dal seminato e che segue alla lettera gli ordini e le decisioni dei suoi genitori. Tuttavia, il suo migliore amico Steve lo porta talvolta a fare uno strappo alle sue rigide regole, proponendogli di marinare la scuola o di assistere all’unico spettacolo cittadino del circo dei freak.
Lo show messo in piedi per l’occasione è una delle parti migliori del film, per varietà di “mostri” presentati, ironia ed anche per fascino dell’atmosfera che si respira nel teatro. Alla fine della serata, Darren, appassionato di ragni, ruba madame Octa mentre Steve tenta invano di farsi trasformare in vampiro da Larten Crepsley, uno dei freak del circo. Lo stesso Steve lo aveva riconosciuto durante l’esibizione poiché aveva visto un suo ritratto, risalente al primo ‘800, su un libro. Il giorno dopo, madame Octa riesce a fuggire e semina il panico a scuola. Nel tentativo di catturarla, Steve viene morso, e come Crepsley aveva spiegato mostrando l’enorme ragno rosso e nero, il suo morso è mortale. Darren è disperato e si rivolge al vampiro, il quale gli propone uno scambio: lui gli concederà l’antidoto per evitare la morte a Steve, ed in cambio Darren si lascerà trasformare in semi-vampiro in modo da fargli da assistente. Viene dunque inscenata la sua morte, dopodichè il ragazzo viene dapprima riesumato da Crepsley – in una sequenza davvero ben realizzata e con uno scontro particolarmente spettacolare nel cimitero di notte – e poi parte col carrozzone dei freak e si stabilisce nel loro campo invernale.
Lì farà la conoscenza col Piccolo Popolo, piccole creature deformi, una volta umani e riportati in vita sotto quelle spoglie dal misterioso e potente mister Tiny, con Rebecca la ragazza scimmia, con Evra il ragazzo serpente, con madame Truska, la donna in grado di farsi crescere la barba a suo piacimento, interpretata dalla giunonica Salma Hayek, e con tutte le altre creature del circo. Nel frattempo Steve diventa un vampiro-killer, razza sterminatrice dei vampiri, ed assieme a Murlaugh rapisce la famiglia di Darren e Rebecca, ponendo Darren di fronte ad una scelta difficile: salvare la propria famiglia a patto di uccidere e bere il sangue dell’amica. Da qui, fino alla conclusione, si protrae uno scontro secolare tra vampiri e vampiri killer.
Diciamolo subito: Aiuto Vampiro di horror ha solo le creature coinvolte, perchè per il resto non è niente di più di una fiaba fantastica. In quanto tale, è piuttosto ingenua e sempliciotta, in quanto anche lo scontro tanto decantato tra vampiri e vampiri-killer si risolve in realtà nella doppia dualità Darren-Steve e Crepsley-Murlaugh, senza intervento di altre creature, evento in sostanza limitatissimo e slegato da tutto il contesto. E’ innegabile come alcune sequenze siano godibili e realizzate anche con buona cura, prima fra tutte quella del disseppellimento di Darren ed anche l’ottimo spettacolo offerto dal Cirque du Freak, ma per il resto la sostanza è davvero poca, mostrando come se non bastasse l’eterna lotta tra bene e male, delle situazioni inspiegabili come Steve che addirittura dà ordini a Murlaugh, ed anche una certa morale di fondo. Bellino da guardare – in senso stretto – ma per quello credo abbiano già inventato le foto.