Dal tramonto all’alba (1996)

Anno di uscita
1996
Titolo originale
From dusk till dawn
Regia
Robert Rodriguez
Genere
vampiri, action
Cast
George Clooney, Harvey Keitel, Quentin Tarantino, Juliette Lewis
Durata
108'
Paese
USA
Voto
9.5

Il fatto che Robert Rodriguez abbia diretto questo film quando non aveva ancora compiuto 28 anni mi fa riflettere. Ma al di là delle elucubrazioni personali, delle quali giustamente non ve ne può importare di meno, la cosa entusiasmante è che dal soggetto di Robert Kurtzman e dalla sceneggiatura di Quentin Tarantino, il regista tuttofare statunitense tira fuori un film che ha un ritmo ed un carisma che vi stampano contro il divano, la sedia, la parete, il seggiolino o qualsiasi cosa sulla quale siate seduti o appoggiati, dal primo secondo fino al termine dell’incredibile avventura dei fratelli Gecko.

Seth e Richard Gecko sono in fuga verso la frontiera messicana dopo aver compiuto una sanguinosa rapina, ed hanno alle costole la polizia del Texas. Richard è un visionario schizzato e paranoico, reso sorprendentemente bene dallo stesso Tarantino; Seth invece è quello che cerca di tenere in pugno la situazione e di frenare gli eccessi del fratello. Clooney, al suo primo ruolo da protagonista, si comporterà egregiamente sfruttando un buon range di espressioni ed un personaggio che gli si ritaglia addosso molto bene.

Bisognosi di oltrepassare la frontiera e di raggiungere il Messico, i fratelli prendono in ostaggio una famigliola in viaggio in camper. Jacob Fuller ed i suoi due figli saranno quindi costretti sotto la minaccia delle armi a diventare loro malgrado complici della loro fuga. Non appena valicano il confine, si dirigono verso il locale presso cui è fissato l’incontro con dei malavitosi locali che offriranno alla coppia di rapinatori protezione e rifugio. Il luogo dell’appuntamento è lo sperduto sexy bar dall’eloquente nome di Titty Twister. Sarà lì che il film virerà violentemente dalla sua prima, entusiasmante parte classicamente e visceralmente pulp, ad una seconda parte tutta action e horror. Da pulp a horror? Ebbene si, proseguiamo.

Prima del definitivo cambio di atmosfera, Rodriguez regala un break con l’esibizione all’interno del Titty Twister di una conturbante, sensualissima e strafiga – concedetemelo, cristo concedetemelo! – Salma Hayek. Al di là della sua indubbia bellezza e capacità nel provocare, la sequenza è rafforzata da tagli di inquadrature e montaggio talmente perfetti da renderla davvero una delle performance sexy più belle che io ricordi di aver visto su grande schermo. Il tempo di recuperare la mascella, caduta pesantemente al suolo, e tutto cambia per sempre: in seguito ad una rissa modello saloon, le ragazze alla vista del sangue non riescono più a controllare la loro natura, ed esce allo scoperto la loro vera natura di mostruose vampire. Con loro, si trasformeranno anche il barista, i buttafuori e gli avventori che via via verranno morsi. Tutto classico insomma, ma in una baraonda divertentissima caratterizzata da una grande molteplicità di chicche: tra tutte, citerei la band sul palco che, trasformatasi, prende a suonare dei resti umani. Chic.

Il punto maledettamente forte di Dal Tramonto All’Alba sono personaggi e dialoghi, poche storie. Riescono a incidere, a rimanere piantati in mente, a divertire. Non ci sono buoni e cattivi, non c’é una lotta bene contro male. Ci sono sangue, pallottole, croci fatte con fucili a pompa e mazze da baseball. E se non si fosse ancora capito, ci sono tonnellate di ignoranza sguazzante tra viscere e pozze di sangue. Una gioia per gli occhi, un ritmo impareggiabile, una gran colonna sonora e una storia così assurda da apparire adorabile. Vogliatemene pure: per me entra di diritto non solo nel novero delle migliori produzioni volutamente trash in assoluto, ma finisce filato anche nella mia personale top 10 horror di sempre. L’ho detto. Amatelo.

Dal tramonto all’alba (1996)
Voto del redattore
9.5
Voto dei lettori0 voto
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9.5