Il contesto è simile al mockumentary norvegese Troll Hunter, fortemente naturalistico e pieno di paesaggi, ma stavolta è tutto dannatamente bianco, il bianco della neve pronta a tingersi di rosso e di sporcarsi di frattaglie umane assortite.
Un gruppo di ragazzi è in viaggio per trascorrere le vacanze di Pasqua in una baita di montagna isolata e in mezzo a infinite distese di neve, e i cellulari non prendono. Oh, aspettate…senza stare a pensarci troppo, quanti horror vi vengono in mente che hanno lo stesso, identico punto di partenza? Tanti? Troppi? Risposta corretta. Motivo sufficiente, questo per buttare a mare Dead Snow e passare ad altro. Aspettiamo ancora un po’ per capirlo.
Dicevamo…i nostri amici, uno dei quali un grande appassionato di horror che indossa bel bello la maglietta di Splatters – Gli Schizzacervelli di Peter Jackson, giunti alla baita si apprestano a trascorrere lì la prima serata, tra giochi, alcool ed un generale arrapamento adolescenziale. Nel corso della serata, però, nei pressi della casetta in legno spunta un uomo misterioso e scorbutico, che chiede di essere ospitato e che gli offrano un caffè. Mentre lo beve, inizia a raccontare la storia di quei luoghi: nel corso della seconda guerra mondiale, proprio in quella zona si erano insediati i tedeschi, sfruttando la posizione strategica per bloccare le comunicazioni navali tra Russia e Inghilterra.
Dopo qualche tempo, però, la popolazione locale si era ribellata e si era liberata dal giogo nazista con la forza, costringendo alla ritirata il colonnello Herzog e un pugno dei suoi uomini, che si erano rifugiati tra i monti portando con sé alcune delle ricchezze trafugate nei villaggi locali. Mai più nessuno li aveva visti, ma per tutti quei luoghi erano dominati da un’entità maligna…
La prima ora del film è piuttosto fiacca e più orientata al divertimento dei ragazzi, e scorre via spensierata e abbastanza noiosamente. Al minuto 54, però, ecco spuntare il primo nazista zombi, e lì il film svolta, imboccando inesorabilmente la strada dello splatter sopra le righe con tocchi di humour. Altalenante tra toni semi-seri, storia assurda e una generale atmosfera di chi non si prende affatto sul serio, non rispetta sempre le attese ma ha momenti piuttosto riusciti sia in chiave gore (con intestini chilometrici a tutto andare, teste e corpi squarciati a mani nude) sia in chiave comedy. Niente male anche il make-up e l’abbigliamento dei nazisti, che non presentano unicamente caratteristiche zombesche: hanno infatti alcuni tratti dei draug, antiche creature mitologiche norrene. I draug solevano vivere nelle tombe di uomini importanti poiché al loro interno erano spesso presenti tesori, che i draug proteggevano e dei quali erano molto, molto gelosi.
Dead Snow va preso esattamente per ciò che è, un divertissement estremo, con un paio di personaggi squinternati e divertenti che affrontano vicende e creature terrificanti in maniera ironica e surreale, facendo improbabili battute di fronte alla morte atroce di un compagno o segandosi un braccio con una motosega senza battere ciglio. Se gli autori e il regista stessi non si sono presi sul serio, non vedo perché dovremmo farlo noi spettatori. Quindi, che Dead Snow sia per una serata in leggerezza e in compagnia di bei paesaggi, creature ottimamente realizzate e qualche momento splatter esilarante.