Sebbene rientri solo di striscio nel genere e nelle tematiche affrontate su Creepy Visions, Hard Candy, opera prima di David Slade, già visto all’opera su queste pagine con 30 Giorni Di Buio, ha saputo ritagliarsi uno spazio per via di una sapiente realizzazione, capace di tener viva l’attenzione per tutta la sua durata.
Il film si apre con l’inquadratura del monitor di un computer, e si leggono alcune righe di chat tra un ragazzo ed una ragazza che si mettono d’accordo per incontrarsi finalmente dal vivo. Lei è una quattordicenne solo apparentemente impacciata e timida, lui un disinvolto ed educato fotografo. La differenza di età? 19 anni. La ragazzina ben presto inizia a mostrarsi più disinibita di quanto lasci pensare la sua entrata in scena, riesce a farsi portare a casa di Jeff, lo droga e lo lega ad una sedia. Prende quindi il via una lunga ed ossessionante tortura psicologica per lui, una devastante discesa nelle sue turbe mentali e dietro la sua facciata di ragazzo per bene. Hayley farà cadere la sua maschera, mettendo in mostra la sua vera identità, quella di pedofilo.
Il tema è delicato, e Slade riesce a trattarlo senza cadere nella denuncia scontata e molliccia, anche in virtù di una storia che in buona misura è incentrata sul disagio mentale di Hayley, che con l’evolversi della vicenda dimostra in misura sempre crescente la sua follia. Sostanzialmente deludente il fatto che lei si erga a paladina delle bambine e ragazzine adescate su internet da pedofili.
Il merito principale di questa pellicola risiede nella capacità di attirare l’attenzione nonostante per l’ora e quaranta di durata sullo schermo ci siano sempre e solo Hayley e Jeff: ciò è reso possibile dagli ottimi dialoghi, davvero ben scritti e credibili, capaci inoltre di mettere in risalto i caratteri dei personaggi coinvolti. Interessante anche la sequenza della castrazione, che serba però una sorpresa che non intendiamo svelare.
Bene, questo è in poche parole Hard Candy: nessuno squartamento, zero sangue, nessun mostro, tensione bassa, trama da thriller psicologico. A voi giudicare se la scelta di trattarlo su queste pagine sia stata giusta o meno, ma la cosa certa è che un film così raramente capita di vederlo, ragion per cui è consigliato un po’ a tutti gli amanti del cinema, anche agli sfegatati dell’horror, che con Hard Candy potranno regalarsi una buona variazione sul tema.