Probabilmente vi è capitato, a gennaio, di leggere una news o di imbattervi nel video, ben presto diventato virale, di un passeggino abbandonato sui marciapiedi di New York: non appena qualche passante si avvicinava per sincerarsi della situazione, un bambino animatronico indemoniato scattava da sotto la copertina bianca, terrorizzando gli astanti. Altro non era che una trovata pubblicitario volta a favorire il lancio de La Stirpe Del Male, che proprio in quei giorni invadeva le sale cinematografiche americane.
Come il video pubblicitario e il titolo lasciano intendere, ci troviamo di fronte a un film sulla nascita dell’Anticristo. Quanti ne abbiamo già visti e in quante salse ce li siamo sorbiti? Non pochi, a partire dal super classico Rosemary’s Baby di Roman Polanski. Il marketing dietro la produzione, il tema trattato dal film e la sua realizzazione, affidata all’ormai più che collaudato, e spesso abusato, finto documentario, non lasciavano presagire nulla di buono né in termini di originalità né di potenziale presa, dando l’idea piuttosto di un prodotto commerciale facilmente veicolabile ad una larga schiera di fruitori.
Zach e Samantha stanno per sposarsi. La sera prima del matrimonio lui decide di voler riprendere tutti i momenti felici che stanno trascorrendo, per poterli riguardare in futuro e per far sì che anche i loro figli possano vedere com’erano i genitori da giovani. Sono una coppia normale e felice, lei è adorabile e lui molto vivace e simpatico. Dopo il matrimonio si recano in luna di miele a Santo Domingo, ed è lì che l’ultima sera accade qualcosa di strano. Persisi durante il rientro in hotel, chiamano un taxi il cui autista, piuttosto intraprendente, insiste per accompagnarli in un posto un po’ fuori città dove potranno partecipare ad un’autentica festa locale. I due accettano, ma inframezzati alle registrazioni di loro due che ballano e bevono ci sono degli strani e poco chiari spezzoni nei quali si sentono voci recitare delle litanie in latino nel corso di quello che sembra essere un rituale.
Al rientro a casa, a New Orleans, lei scopre di essere incinta, e da quel momento in poi accadranno cose via via più strane, che riguarderanno non tanto fenomeni di contorno, quanto proprio i comportamenti di Samantha, che ha momenti in cui perde il controllo di sé e diventa a volte violenta, altre volte addirittura incontrollabile e nociva, mettendo in mostra quelli che sembrano essere dei veri e propri poteri soprannaturali. Il tutto mentre nei dintorni dell’abitazione si aggirano degli individui che sembrerebbero essere legati proprio a quell’ultima, misteriosa notte a Santo Domingo, della quale i due ragazzi non ricordano nulla.
Dalla trama scontata e rivista, La Stirpe Del Male non sembra avere, sulla carta, frecce al proprio arco, né motivazioni per potersi ergere al di sopra della media dei film horror distribuiti nelle sale. Tuttavia, bollarlo come la solita roba non sarebbe corretto e non renderebbe giustizia alla produzione: infatti, oltre ad un discreto comparto tecnico e recitativo, il film gode di ottimi momenti di inquietudine, che viviamo attraverso Zach, quindi dal punto di vista di chi subisce gli eventi senza comprendere cosa stia accadendo. A differenza di alcuni sceneggiatori che tagliano fuori dal mondo i protagonisti, i nostri vivono in una strada cittadina, hanno contatti con l’esterno, ricevono amici e parenti in casa e, udite udite, hanno anche i telefoni funzionanti.
Il meccanismo del found footage è sfruttato in maniera abbastanza razionale, colmando i vuoti delle riprese di Zach, che nei momenti più concitati non sarebbero stati credibili, con le riprese delle telecamere a circuito chiuso che i misteriosi uomini dominicani, dediti a qualche oscuro rituale che non sarà mai spiegato, hanno piazzato nell’abitazione dei McCall. Se guardato col giusto mood e spirito, La Stirpe Del Male regala qualche buon momento horror, suo vero punto di forza, che fa il paio con la solidità della sceneggiatura che non cede ai soliti sotterfugi. Non innovativo, né originale, ma decisamente meglio di quanto ci si potesse attendere dati i presupposti. Promosso.