Premessa d’obbligo: no, non è un tentativo di fare il brillante né il simpaticone. Fatto sta che, proprio nella notte di Pasqua, ecco arrivare la recensione di un film dedicato a Babbo Natale. Come dite? La cosa non ha senso? Ah be’, prima di giudicare cosa può avere senso o meno, che ne dite di provare a scoprire questo film?
Diretto da David Steiman, Santa’s Slay è dedicato alla figura di Babbo Natale, solo che si tratta di un personaggio un po’ diverso da come di solito i bambini lo immaginano ed i grandi lo descrivono. E’ un omone nerboruto e violento che fa la sua prima apparizione durante la cena di una stramba famigliola, distrugge il camino ed uccide tutti i presenti in modo quantomeno pittoresco. Come mai tanta ira funesta? Sarà svelato nel corso della trama, che è talmente inconsistente ed insensata da dover essere necessariamente voluta. O perlomeno, così mi piace pensare.
Il Natale, si viene a scoprire dal bislacco nonno di Nicolas, ragazzo protagonista del film assieme a Mary, la Claire del serial televisivo Lost, non è sempre stata una festa di amore e gioia. Fino al 1005 infatti era la data in cui questo folkloristico personaggio abbigliato in rosso, dopo un anno di attesa, compiva le sue malefatte seminando morte e terrore. Perché? Semplice: perché è malvagio, essendo il figlio di Satana. Ebbene si, miei fidi lettori, chi lo avrebbe mai detto? Il Babbo Natale dalle infernali origini, tuttavia, viene bloccato dal provvidenziale intervento di Dio, che invia sulla Terra un suo angelo che, per porre fine alle malefatte del perfido e potente signore in rosso, lo punge su un suo lato debole, ovvero le scommesse. E quindi, il saggio angelo ormai terrestre imporrà a Babbo Natale una tregua di ben mille anni qualora fosse riuscito a sconfiggerlo in una gara di… curling.
Gli ingredienti sopra esposti sono follia pura, un calderone che definire sopra le righe è assai riduttivo, ma che non vuole avere alcuna pretesa di serietà – e vorrei ben vedere – né spaventare, ma al più divertire. In realtà, la pellicola non ci riesce del tutto, perché le situazioni divertenti non ci sono e molto spesso scivola verso il teen horror per via dei due protagonisti adolescenti. Nonostante quindi una generale mediocrità, Santa’s Slay assesta un paio di colpi niente male. Quello più scontato è proprio il personaggio di Babbo Natale, interpretato da un possente e divertito Bill Goldberg (ex wrestler), mentre quello che stupisce visto il tenore del film è la feroce critica anticlericale che si evidenzia nel personaggio del pastore Timmons, avido nel chiedere offerte ai propri fedeli e pronto a scialacquare quegli stessi soldi subito dopo la funzione religiosa all’interno di un nightclub, tra discinte signorine.
La breve durata ed il clima generale di squinternata allegria rende la pellicola una visione non pesante, non si tribola a proseguire anche solo per vedere come si evolve la trama pasticciata ed ironica quanto basta. Steiman non si prende minimamente sul serio e dà vita ad una pellicola senza pretese che non colpisce per qualità ma che ha dalla sua il pregio di lasciarsi raccontare con piacere. Avete presente quei film che, pur essendovi piaciuti così così, finiscono per fornire uno spunto, magari anche stupido, per parlarne il giorno dopo con un amico? Ecco, Santa’s Slay è proprio uno di quelli.