The human centipede (First sequence) (2010)

Anno di uscita
2010
Titolo originale
The human centipede (First sequence)
Regia
Tom Six
Genere
torture porn, scienziati pazzi, body horror
Cast
Dieter Laser, Akihiro Kitamura, Ashlynn Yennie, Ashley C. Williams
Durata
92'
Paese
Paesi Bassi
Voto
7

Quando si inizia a parlare di un film con una certa insistenza nei forum di appassionati, e quando a questo si unisce la notizia della mancanza di una distribuzione italiana, inevitabilmente la curiosità viene solleticata. Se poi si tratta di un film horror, è evidente che la cosa acquisisca i tratti della morbosità. Questo cappello per dire cosa? Che The Human Centipede è stato atteso con trepidazione e salutato con un misto di indifferenza, raccapriccio ed esaltazione. Dove sta la verità? Proviamo a scoprirlo nel seguito.

Scritto, diretto e prodotto da Tom Six, il film è ambientato in Germania ed inizia con due ragazze americane in vacanza ed in procinto di recarsi ad una festa. Si cade subito nel cliché più becero: mentre si recano in auto al luogo della festa si perdono, bucano una ruota e, indovinate indovinate!, non c’è linea quindi non possono chiamare soccorsi. Credete sia tutto? Certo che no, perché si mette a piovere, è notte fonda e passa un maniaco che quando le vede è convinto di avere un loro video porno e fa avance. Ma si rivela essere ben poco minaccioso e va via dopo poco.

Tanto per non farsi mancare nulla, le due amiche, vestite in tiro in vista della serata mondana, si addentrano nel bosco che fiancheggia la strada desolata dove hanno lasciato l’auto, alla ricerca di una casa e quindi di un aiuto. Manco a dirlo, si ritroveranno proprio nella casa del folle chirurgo protagonista del film, il dottor Heiter.

Dopo averle drogate e legate ad un letto nello scantinato, il medico uccide un altro prigioniero in quanto ritenuto non compatibile, e cattura un giapponese, adatto per il progetto che il chirurgo ha in mente: dar vita ad un millepiedi umano. Heiter, eminenza nel campo degli interventi di separazione di siamesi, ha già tentato l’esperimento con tre rottweiler, creano un tricane, ed intende passare agli esseri umani adoperando un’allucinante ed allucinata operazione durante la quale unirà la bocca all’ano dell’individuo successivo. In realtà, quando espone il piano dell’intervento alle disperate e giustamente terrorizzate vittime, sembrerebbe affrontare anche il complicato compito di far sì che a partire dal soggetto testa si snodi l’intestino in modo da passare attraverso la bocca del soggetto centrale e successivamente da quella del soggetto coda, ma all’atto pratico la cosa sarà molto più rozza. Tuttavia, è preferibile evitare di dilungarsi in dettagli in questo senso perché, che ci si creda o meno, rischia di essere più stomachevole descritto piuttosto che visto.

Prima di giungere all’intervento, una delle ragazze tenterà la fuga ed anche in questa fase Tom Six mette in evidenza dei grossi limiti per ciò che concerne le dinamiche classiche degli horror, qui riportate in maniera talmente fedele da risultare posticce ed a tratti addirittura indisponenti: come esempio, basti pensare al ritorno in pompa magna dello psicopatico che si muove con lentezza esasperante e la vittima che invece corre a perdifiato, cadendo di continuo e non riuscendo mai a seminare il proprio inseguitore.

Eppure, escludendo tutti i difetti accennati finora, l’obiettivo di generare raccapriccio, smarrimento e partecipazione è pienamente raggiunto: i toni della vicenda sono drammatici, si soffre assieme alle vittime del folle progetto del dottor Heiter e si odia il dottore stesso con forza per tutta la durata della pellicola. Ciò è merito anche e soprattutto di una grande interpretazione del ruolo da parte di Dieter Laser, in grado di fornire al personaggio la patina della follia ma anche della ferma determinazione, il tutto miscelato al suo connaturato odio nei confronti degli esseri umani. In tal senso, è interessante sottolineare il suo atteggiamento nei confronti delle vittime prima dell’operazione, caratterizzato da disprezzo totale, e quello invece che evidenzia quando passa del tempo ad “addestrare” il millepiedi umano, al quale si rivolge con dolcezza e considerandolo un’unica creatura.

Da premiare, in The Human Centipede, c’è senza dubbio alcuno un’idea di base originale e malata, che non può non causare curiosità in chi legge la trama o si trova a guardare il film. Inoltre, come già detto poc’anzi, ci sono diverse sequenze cariche di vero pathos e di sofferenza quasi fisica da parte dello spettatore. A dispetto di questi lati positivi, ci sono le ingenuità nelle parti più classicamente horror, caratterizzate da luoghi comuni iperabusati. La bilancia, dopo aver soppesato i diversi aspetti, pende dalla parte positiva. Promosso, con la speranza che arrivi in Italia almeno per il mercato degli home video.

The human centipede (First sequence) (2010)
Voto del redattore
7
Voto dei lettori0 Votes
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7