Opera prima del regista americano Bryan Bertino, The Strangers si presenta piuttosto bene per via della presenza di Liv Tyler (Arwen de Il Signore Degli Anelli) e di Scott Speedman (Underworld ed Underworld: Evolution).
La campagna promozionale ha puntato sul fatto che il film fosse ispirato ad una storia vera, ma in realtà l’unico aspetto reale, che risale ad un’esperienza adolescenziale del regista, riguarda il punto di partenza del film, ovvero il momento in cui una ragazza bussa nel cuore della notte alla porta della casa estiva di James Hoyt, che si trova lì con la fidanzata Kristen.
La coppia è in una fase delicata ed imbarazzante per via del rifiuto, da parte della ragazza, alla proposta di matrimonio di James. Alle 4 di notte, poco dopo essere arrivati a casa, sentono bussare alla porta e quando aprono una ragazza bionda chiede di una certa Tamara. James risponde che non c’è nessuna Tamara lì e che deve aver sbagliato casa, ma la bionda insiste chiedendo se ne fosse sicuro. Ricevuta una nuova risposta negativa, la ragazza saluta dicendo “Ci vediamo dopo”. La coppia rientra in casa e lui esce subito dopo per rilassarsi ed andare a comprare le sigarette. Rimasta sola in casa, Kristen comincia a sentire dei colpi alla porta e delle presenze intorno alla casa, ed anche al suo interno.
La situazione in questa fase ricorda da vicino quella dei protagonisti di Vacancy, sebbene le atmosfere di The Strangers siano maggiormente caratterizzate da suspense, legata soprattutto alle apparizioni/sparizioni degli estranei, che man mano si manifestano. Si tratta di tre persone mascherate, un uomo e due donne, il cui intento non risulta ben chiaro: senza dubbio intendono spaventare James (che nel frattempo è rientrato ed armato di un vecchio fucile del padre fa fuori erroneamente un amico che era venuto a prenderlo) e Kristen, tuttavia non si riesce mai, nemmeno nel finale, a capire il perchè della loro persecuzione. I tre estranei sono in grado di penetrare in casa con assoluta facilità, eppure non uccidono i due malcapitati fino alla fine, dando l’impressione di voler semplicemente giocare con loro e spaventarli.
Registicamente piuttosto lento e fiacco, The Strangers ha un punto di partenza inquietante, ma è sviluppato in una maniera tutto sommato classica, con un impianto abbastanza similare a quello di una ghost story. Caratterizzato da un finale criptico, che non spiega nulla e che lascia spazio ad un seguito (che dovrebbe entrare a breve in produzione), è un film che lascia poco, coi soliti tentativi di fuga, tutti fallimentari, la solita fatalità ed impossibilità di tirarsi fuori dalla situazione di pericolo in cui si è involontariamente incappati, ma che ha dalla sua, oltre alla già citata situazione di partenza vincente, anche una bella scena verso la fine, la scena in cui i due ragazzi si trovano legati ed a tu per tu con i tre estranei. Molto intensa, sospesa tra la violenza e la dolcezza. Peccato che, per il resto, si tratti del solito film che racchiude tutti gli stilemi classici del genere, finendo per non colpire e per non mantenere alte né la tensione né l’attenzione.