Cabal (1990)

Anno di uscita
1990
Titolo originale
Nightbreed
Regia
Clive Barker
Genere
fantasy, creature
Cast
Craig Sheffer, Anne Bobby, Bob Sessions, Catherine Chevalier
Durata
97'
Paese
USA
Voto
7

Come menzionato nella recensione dell’omonimo romanzo, sono tanti i riferimenti ed i richiami che, nel corso del tempo, hanno fatto sì che io mi interessassi fortemente a Cabal, ancor prima di avere la possibilità di leggere il romanzo o di vedere il film. E proprio ora, mentre scrivo questi pensieri sciolti in attesa di entrare nel vivo della recensione, ho in cuffia l’album Midian dei britannici Cradle Of Filth. Senza divagare, si tratta senza dubbio di una colonna sonora particolarmente azzeccata ed atmosferica per trattare l’argomento, dal momento che proprio dall’opera di Clive Barker e dal suo immaginario è ispirato il concept album.

Una piccola nota prima di iniziare. Cabal ha una caratteristica che, almeno a mia memoria, riscontro per la prima volta in assoluto: romanzo e film sono scritti e diretti dalla stessa persona. Un’ulteriore ragione per essere incuriositi e per valutare come colui che ha immaginato personaggi, luoghi e situazioni sia riuscito a tradurli in immagini.

Si potrebbe evitare tranquillamente di parlare della trama, visto che ricalca in maniera pedissequa quella del romanzo. Tuttavia se ne riporterà un breve riassunto per i pigri ai quali non andrà nemmeno di cliccare il link della recensione del romanzo. Boone è un ragazzo con disturbi mentali ed il suo medico curante, Decker, interpretato dal regista David Cronenberg, gli insinua il dubbio di essere l’autore di alcuni delitti mentre si trovava in stato di semi-incoscienza. Il ragazzo va nel panico, ingerisce dei farmaci datigli dal medico e tra disperazione ed allucinazioni finisce investito. Nell’ospedale avviene l’incontro decisivo, con un uomo che vaneggia a proposito della città di Midian, dove vivono i mostri e dove tutto viene perdonato. Inizia così la fuga di Boone alla ricerca di quel luogo e di un modo per lasciarsi alle spalle il passato doloroso ed ora apparentemente anche sporcato da una serie di delitti.

Non mette tuttavia in conto che Lori, la sua donna, proverà in ogni modo a mettersi sulle sue tracce. Boone, accerchiato dalla polizia mentre si trova nei pressi della necropoli di Midian, viene freddato da numerosi colpi d’arma da fuoco, ma fuggirà dall’obitorio in quanto, dopo il morso ricevuto da una creatura di Midian, non può morire. Si innesca una lotta tra bene e male dove i ruoli sono paradossalmente ribaltati, e dove non si faticherà nel parteggiare per i mostri, creature subito riconoscibili come appartenenti all’immaginario di Barker, più volto al fantastico che all’horror puro nel modo in cui visualizza i Notturni, sorta di freaks che non danno nemmeno l’idea di essere realmente minacciosi, ma che si limitano a vivere la loro non-vita oscura in un luogo che hanno eletto propria abitazione.

Tra le differenze rispetto al romanzo, oltre a qualche taglio secondario volto a snellire gli accadimenti, senza dubbio spicca la minore complessità psicologica di Decker, figura centrale nel libro e della quale nel film si perde in particolar modo la dualità uomo-maschera, che assurge a ruolo di entità reale e non solo di mero travestimento.

La vividezza dell’immaginario di Clive Barker si rivela essere un punto di forza del film, che resta fedele al romanzo e che lo esalta in virtù della potenza visiva delle sue creature e di Baphomet, realizzato divinamente. Il pareggio conclusivo tra libro e film scaturisce da quel pizzico di assenza di approfondimento di cui difetta il film, che altrimenti riuscirebbe addirittura a superare la sua controparte scritta. I mostri su schermo non sono in grado di spaventare, ma probabilmente non è nemmeno quello il loro ruolo, dal momento che non vogliono essere una minaccia, quanto una comunità autoesiliatasi. Rimane la sensazione che la vicenda non vada a parare da nessuna parte, nonostante la forza dell’idea, ma Barker ha avuto l’ottimo gusto di tagliare via una parte melensa del finale che stonava profondamente col mood dell’opera.

Cabal (1990)
Voto del redattore
7
Voto dei lettori0 voto
0
7
  1. Bella recensione! Sono capitato qui cercando informazioni sul libro, che smanio di leggere ma che è davvero introvabile. Cabal è un cult della mia infanzia, così come il disco dei Cradle of Filth ha segnato la mia adolescenza. Ho giusto oggi recensito sul mio blog il film, segnalando i problemi produttivi che hanno funestato il lavoro di Barker. Per farla breve, sul sito Occupy Midian (che non linko direttamente per evitare di esser etichettato come spam) è possibile firmare una petizione per convincere la Morgan Creek a fornire i negativi originali per il rilascio di Nightbreed – The Cabal Cut, la versione integrale della pellicola!
    Spero ti possa interessare, perché ogni firma è preziosa!
    Complimenti per il blog, veramente gagliardo! Ti aggiungo ai miei Link Caparbi 😉 A presto!

    1. Ciao, e grazie per il commento! Hai ragione, anch’io ho faticato tanto per procurarmi una copia del romanzo, ma mi ero imposto che non avrei guardato il film prima di aver letto il libro, e così ho fatto. Ho provveduto a firmare la petizione. 😉

      P.S.: Il Manifesto del tuo blog è una chicca mica da ridere. Gran bel sito, ci sto facendo un giro proprio ora.

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