Ho sposato un mostro venuto dallo spazio (1958)

Anno di uscita
1958
Titolo originale
I married a monster from outer space
Regia
Gene Fowler Jr.
Genere
sci-fi horror
Cast
Gloria Talbott, Tom Tryon, Alan Dexter, Jean Carson
Durata
78'
Paese
USA
Voto
6

Di tanto in tanto è curioso quanto divertente addentrarsi nei meandri dei generi fino risalire a film ormai considerabili d’epoca, i quali, visti col disincantato sguardo dello spettatore moderno, spesso risultano essere banali ed assai ingenui. Pur tuttavia, alcune sperimentazioni meritano attenzione non foss’altro per le finestre aperte su mondi inesplorati ed affascinanti. Il titolo del film che analizzeremo oggi non lascia presagire nulla di buono, ammettiamolo, eppure a dispetto dei suoi 53 anni suonati è risultato essere gradevole e realizzato anche con una discreta dose di mestiere.

Poggiando sulla granitica interpretazione di Tom Tryon e sulla convincente prova di Gloria TalbottHo Sposato Un Mostro Venuto Dallo Spazio è ambientato nella tranquilla provincia americana, dove una giovane coppia convola a nozze e rivela di essere in crisi sin dalle prime fasi del matrimonio. Bill è freddo, apatico e rigido, e ben presto Marge inizierà a soffrire di questo suo atteggiamento, assai diverso da quello gioioso ed energico dell’uomo del quale si era innamorata. Una sera decide di pedinarlo e scopre la verità: l’uomo sembra essere vittima di un’entità aliena che lo possiede, mantenendolo, almeno in apparenza, in uno stato semivegetativo e controllando ogni sua mossa. Da qui si innesca l’ovvia reazione della donna, che informa degli eventi diverse persone per far sì che si giunga alla risoluzione dei misteriosi accadimenti.

Gene Fowler Jr., con mezzi tecnici scarsi ed effetti speciali risibili, mette su una pellicola strutturata che nel complesso ricrea piuttosto bene la situazione di tensione provata da Marge, vera protagonista della vicenda dal cui punto di vista viene narrata e vissuta. L’arrivo degli alieni, le loro motivazioni ed il loro comportamento sono assai banali, però è interessante notare come venga percorsa la strada dell’incrocio tra fantascienza ed horror, con risultati non sempre incoraggianti ma che in ogni caso hanno aperto, assieme ad altre pellicole più o meno contemporanee quali ad esempio L’Invasione Degli Ultracorpi e Gli Invasori Spaziali, la strada ad un intero filone.

Come si diceva nel cappello introduttivo, la visione di un film del genere al giorno d’oggi non è in grado di stuzzicare né interesse né alcuna forma di tensione, ragion per cui la visione è consigliabile solo a chi vuole scavare nel passato del genere o a chi è particolarmente aperto di vedute da riuscire a calarsi bene nello spirito di una pellicola che va presa per quel che è, nella sua semplicità e coi suoi inevitabili difetti. Amarcord.

Ho sposato un mostro venuto dallo spazio (1958)
Voto del redattore
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