La dolce casa degli orrori (1989)

Anno di uscita
1989
Titolo originale
La dolce casa degli orrori
Regia
Lucio Fulci
Genere
fantasmi
Cast
Jean-Christophe Brétigniere, Cinzia Monreale, Lino Salemme, Franco Diogene
Durata
90'
Paese
Italia
Voto
3

Diciamolo con un eufemismo: La Dolce Casa Degli Orrori non è sicuramente il miglior film di Lucio Fulci. Appartiene anch’esso al ciclo di film sulle case maledette, così come La Casa Nel Tempo, girato praticamente in contemporanea. Tra i due film esistono diversi punti di contatto, a partire dalla qualità della produzione, piuttosto bassa, proseguendo con l’identica fotografia, caratterizzata da immagini sbiadite e da colori spenti, e finendo col modello recitativo pressoché inesistente ed un ritmo molto lento, quasi soporifero. Tuttavia, mentre La Casa Nel Tempo godeva di una sua coerenza interna ed anche di una certa capacità di trasmettere paura, La Dolce Casa Degli Orrori crolla miseramente in ogni sua componente.

Una coppia sorprende un ladro in casa, e quest’ultimo uccide violentemente entrambi. I due figli vengono affidati agli zii, che si trasferiscono nella casa dove vivevano i poveri malcapitati. Ed è lì che cominciano ad accadere strani episodi, legati sostanzialmente alla presenza dei fantasmi dei due defunti, tornati per amore dei bambini e per proteggere la loro casa.

I difetti dal punto di vista della sceneggiatura e della trama sono parecchi, a partire dall’insensato accanimento del ladro nell’uccidere la coppia con un’efferatezza incomprensibile, visto che avrebbe avuto la possibilità di fuggire e quantomeno di risparmiare la donna, che non costituiva alcuna minaccia e che invece lui va a stanare fin dentro la cucina per ucciderla con brutalità. Diversi anche gli errori, come ad esempio la stessa scena dell’omicidio di lei, montata in un modo tale che non si riesce a capire come la donna si ritrovi dritta dritta tra le braccia dell’assassino quando fino ad un istante prima stava correndo lontano da lui, e soprattutto la scena in cui l’assassino tenta di simulare un incidente d’auto spingendo in una scarpata l’auto con dentro i corpi dei due morti, con l’unica pecca che nell’auto non c’è proprio nessuno!

E’ quasi impietoso elencare i difetti del film, che appare ridicolo anche per il modo in cui si manifestano gli spiriti, con delle fiammelle o con una sorta di scia blu, e che inoltre vede i personaggi comportarsi in maniera spesso poco aderente agli avvenimenti: ciò si manifesta in particolare nel fatto che la colpa di tutto ciò che accade, anche i primissimi segni apparentemente di scarso rilievo, viene data alla casa, che quindi diventa colpevole anche di uno scivolone preso salendo le scale. Ovviamente si voleva indirizzare tutto il sospetto ed il “terrore” nei confronti di essa, ma in questo modo si svilisce completamente invece la presunta malvagità che alberga nella casa stessa, che poi malvagità non è, visto che di fondo si parla di amore, il che stona totalmente nel contesto di quello che si presenta stilisticamente come film horror.

Horror che fallisce miseramente nel creare paura ed ansia nello spettatore, generando invece unicamente noia e sonnolenza, miste a qualche risata per situazioni ridicole. Odiosi i bambini (la femminuccia, tra l’altro, è interpretata nientemeno che da Ilary Blasi) con le loro risate ed i loro pianti continui. Bene, dunque cosa rimane di positivo? Assolutamente niente.

La dolce casa degli orrori (1989)
Voto del redattore
3
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