Wolfman (2010)

Anno di uscita
2010
Titolo originale
The wolfman
Regia
Joe Johnston
Genere
licantropi
Cast
Benicio Del Toro, Anthony Hopkins, Emily Blunt, Hugo Weaving
Durata
114'
Paese
USA/Regno Unito
Voto
7

Inizialmente affidato a Mark Romanek, la genesi di Wolfman è stata travagliata a causa di alcuni dissidi interni che hanno visto dapprima l’abbandono del regista incaricato e successivamente uno slittamento della data di uscita nelle sale del film. Tuttavia, gli Universal Studios hanno voluto credere nel progetto investendo anche su un casto importante e rileggendo un classico dell’horror d’annata, L’Uomo Lupo.

La trama narrata differisce sensibilmente dall’originale, e per alcuni versi se ne distacca completamente, pur mantenendo gli stessi personaggi. Lo sforzo fatto in fase di stesura del plot è stato quello di arricchire la vicenda di dettagli e background, a sfavore dell’approfondimento psicologico, visto che non si va a scandagliare lo stato d’animo che il protagonista vive in seguito alla sua trasformazione in licantropo, aspetto che invece nel pur più semplice ed ingenuo originale era presente.

Lawrence Talbot, affermato attore teatrale, ritorna a casa dopo aver saputo da Gwen, fidanzata di suo fratello Ben, della morte di quest’ultimo. Larry non è in buoni rapporti col padre, e man mano che la verità sulle morti della madre e di Ben vengono a galla, non fa che aumentare l’odio che nutre nei suoi confronti. Durante una notte di luna piena, un campo di zingari viene assalito da una creatura somigliante ad un lupo che semina il panico, uccidendo diverse persone e lasciando lo stesso Larry in fin di vita a causa di un profondo morso. Ormai contaminato, l’uomo non potrà far altro che convivere con la sua nuova natura, motivato dal crescente affetto nei confronti di Gwen e soprattutto dal desiderio di vendetta verso il padre.

La realizzazione tecnica è di primo livello, con scenografia sugli scudi, paesaggi notturni incantevoli e dal flavour gotico, e costumi d’epoca vittoriana molto credibili. Da citare una splendida vista panoramica di una Londra notturna e spettrale, che riesce sempre ad esercitare un fascino particolare quando si tratta di richiamare determinate atmosfere. Nonostante la durata che sfiora le due ore, la trama si dipana con discreto ritmo, sebbene risulti priva di alcune componenti che riuscivano a rendere valido l’originale: il già citato approfondimento sul dramma personale di Larry, ed anche una maggiore credibilità del villaggio di Blackmoor, del quale era palpabile il crescente terrore. A fare da contraltare, però, in questa nuova trasposizione cinematografica del mito del licantropo vi è un focus maggiore sul background dei personaggi, tale da rendere più profonda e ricca quella che invece era una trama semplice ed ingenua. A ciò si aggiunge la bellezza visiva dei paesaggi e l’efficace make-up del lupo mannaro, ben reso da un Benicio Del Toro non particolarmente espressivo ma calato nel suo ruolo sofferto e vendicativo. Sottotono invece Anthony Hopkins nel ruolo di sir John Talbot, decisamente al di sotto delle sue possibilità ed autore di una prova non memorabile. Nel complesso, un sostanziale pareggio con l’opera originale, e non è risultato da poco considerando anche il peso storico di quest’ultima.

Wolfman (2010)
Voto del redattore
7
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7