Paranormal activity 2 (2010)

Anno di uscita
2010
Titolo originale
Paranormal activity 2
Regia
Tod Williams
Genere
mockumentary, soprannaturale
Cast
Brian Boland, Sprague Grayden, Molly Ephraim, Katie Featherston
Durata
91'
Paese
USA
Voto
4

La medesima formula, per funzionar più di una volta, ha bisogno di variazioni sul tema o di trovate davvero interessanti, poiché altrimenti il rischio di cadere nel baratro del già visto e della noia è assai elevato. Nel caso di Paranormal Activity se possibile il pericolo era ancora maggiore, dato che il film era caratterizzato da pochi elementi ben giocati e che consentivano alla pellicola di mantenere una sua forte identità, cosa risultata ancor più palese nell’ultimo biennio durante il quale si sono visti proliferare i film che trattano l’argomento in maniera più o meno simile.

Questo seguito è ambientato qualche tempo prima rispetto alla storia di Micah e Katie che avevamo visto nel primo film. Facciamo la conoscenza di Kristi, la sorella di Katie, del suo compagno, della figlia di lui e del loro piccolo Hunter. Come già si era capito, l’entità paranormale perseguita Katie e la sua famiglia da ormai molto tempo, e lo scopo del film è raccontarci come tale fenomeno sia alla fine giunto a tormentare lei, Micah e la loro casa.

La storia è presto raccontata: in casa di Kristi iniziano fenomeni inspiegabili, di crescente intenità e pericolosità, fino a quando, con l’aiuto di una donna superstiziosa che lavorava per loro come domestica, non riescono a liberarsi dal giogo della maledizione, trasferendolo a un consanguineo. Ma la vendetta non tarderà ad arrivare. E’ evidente che la trama non è il pezzo forte, così come non lo è lo stile registico, ancora una volta basato sulle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso piazzate in casa frammiste a riprese di Ali, la figlia di Daniel. E’ altrettanto palese che tutto lo sforzo creativo dovesse essere indirizzato nella creazione di momenti terrificanti e carichi di tensioni, con manifestazioni in grado di stupire e inquietare lo spettatore.

Ciò non avviene perché quello che ci troviamo di fronte è il più classico caso di “more of the same”: la stessa, identica roba del primo film, riproposta allo stesso, identico modo. Venendo a mancare la sorpresa e l’originalità, a rimanere è un film scarno sotto tutti i punti di vista: recitazione, messa in scena, trama, taglio registico, tensione. Dopo l’inevitabile prima mezz’ora di sbadigli, non c’è il crescendo che ci si attende e la noia impera incontrastata. Se poi le manifestazioni paranormali sono incentrate sul pulisci-piscina che nottetempo decide di andare a spasso fuori dalla piscina, stiamo freschi.

Paranormal activity 2 (2010)
Voto del redattore
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