Underworld (2003)

Anno di uscita
2003
Titolo originale
Underworld
Regia
Len Wiseman
Genere
vampiri, action, licantropi
Cast
Kate Beckinsale, Scott Speedman, Michael Sheen, Shane Brolly
Durata
121'
Paese
USA/Regno Unito/Germania/Ungheria
Voto
7

Non vado pazzo per gli action movies, nemmeno per quelli a sfondo horror. Li trovo sempre troppo orientati alla spettacolarizzazione delle sequenze di azione, con lotte, combattimenti e sparatorie, con qualche accenno di intrigo e plot alle spalle per giustificare il tutto. Questo per dire che non mi aspettavo di trovare in Underworld un film che avrei potuto amare, e così è stato. Eppure, nonostante si tratti in buona misura di un action, si è rivelato più gradevole di quel che pensavo.

La storia narrata sostanzialmente è quella di una lotta tra vampiri e lycans (chiamarli banalmente licantropi no, eh?) che va avanti da centinaia di anni: tali creature hanno le sembianze di esseri umani e si possono quindi mischiare ad essi, ma ovviamente hanno dei poteri. I vampiri sono creature aristocratiche e borghesi, vivono in ville e vestono elegantemente; i lycans vivono invece nei sotterranei della città, mostrando un’indole molto più rude e selvaggia.

La guerra tra le due specie ha ragioni molto profonde e lontane nel tempo: secoli or sono i lycans erano servi dei vampiri, ma si sono ribellati quando Viktor, uno dei tre anziani dei vampiri, brucia sua figlia Sonja, rea di essersi innamorata di un lycan di nome Lucian e di aspettare un figlio da lui. Lucian reagisce violentemente alla morte della sua amata, riuscendo a fuggire e ad organizzare una vera e propria rivolta (che per giunta è narrata nel recentissimo Underworld: La Ribellione Dei Lycans, un prequel alle vicende dei primi due film). Da allora, i vampiri hanno sempre cercato di stanare ed uccidere i lycans, che nel frattempo però stanno conducendo degli esperimenti: la loro ricerca giunge al termine quando individuano un discendente di tale Alexander Corvinus, mitologico personaggio che pare aver dato i natali ad entrambe le specie. Egli fu l’unico superstite di un’epidemia di peste, ed il suo sangue contiene una caratteristica che rende Corvinus il primo vero immortale. Due suoi figli furono morsi rispettivamente da un pipistrello e da un lupo, dando origine dunque alle specie dei vampiri e dei lycans.

Il discendente di Corvinus, Michael Corvin, si ritroverà suo malgrado in mezzo alla guerra tra le due specie: lo scopo di Lucian, capo dei lycans creduto morto dai vampiri, ma in realtà segretamente alleato di Kraven, reggente di Viktor, è quello di dar vita ad una nuova specie che fonda in sé sia il vampiro che il lycan, una nuova specie che sarebbe stata più forte di entrambe.

Inutile addentrarsi ulteriormente nel racconto per non togliere il gusto di vedere il film, ma va sottolineato il buon lavoro nel tracciare un background interessante alla vicenda, in particolare nel dare qualche informazione frammentaria sulle vicende passate relative alle due specie, e sull’organizzazione della società, se così possiamo definirla, dei vampiri.

Le sequenze d’azione sono ben presenti: non sono lesinati scontri a fuoco, nei quali i vampiri spazzano con assoluta facilità i lycans, e scontri corpo a corpo, nei quali invece a prevalere sono i lycans. Eppure il fulcro del film è l’interazione tra i personaggi principali, le vicende interpersonali, la storia passata di entrambi i “casati” (così vengono definiti), i motivi della loro rivalità, i giochi di potere in seno ai vampiri. Niente di originale, niente, ma un miscuglio di elementi che riesce a funzionare, a divertire ed a far seguire con interesse le vicende narrate, fino al finale naturalmente aperto ma caratterizzato, purtroppo, da un’uccisione kitsch in maniera tremenda.

Gli elementi horror praticamente non esistono, e risiedono unicamente nella tipologia di creature coinvolte, quindi non è nemmeno giusto definirlo un action horror, avendo al suo interno più fantasy che orrore. Ma per i cari vecchi vampiri (a mio giudizio mai così odiosi e detestabili) e per i lupi mannari, uno strappo alla regola ci può stare. Potreste farlo anche voi.

Underworld (2003)
Voto del redattore
7
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7